ARTE E CREATIVITA'

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venerdì, febbraio 12, 2016

Quadriennale di Roma.. questa sconosciuta.




La Quadriennale ( d'Arte)  di Roma dovrebbe essere ogni quattro anni, altrimenti che quadriennale sarebbe ?  
Ma nel 2012 è saltata, per via dei tagli al bilancio della cultura di Roma Capitale voluti dal marziano Ignazio Marino, come descrisse il sig Tonelli Massimiliano su ArtTribune
E quest'anno ? 

Trovo su Facebook una lettera, qui sotto, di anonimo artista e pubblicata su Artribune sorprendenti analogie con parecchie delle mie riflessioni non da oggi e non solo sulla Quadriennale, Così ve la propongo:

" In Italia nulla funziona bene ma in compenso tutti protestano, anche quelli che dovrebbero stare zitti.
Sono un artista e non faccio il mio nome perchè non sono interessato a farmi pubblicità come fanno alcuni e perchè sarei costretto, dopo aver espresso le mie opinioni, ad andare in giro con un bastone per difendermi...    :)
Qualcuno candidamente si domanda perchè gli artisti stanno zitti e parlano solo i soliti, beh personalmente ho un sacco di cose da fare perchè non sono nato ricco e mi devo sbattere parecchio per vivere e fare l'artista (per fare un lavoro impiego un mese lavorando cinque o sei pomeriggi alla settimana tanto per capirci) e probabilmente, dato il poco tempo a disposizione, non ho seguito questa polemica- dibattito nei dettagli così come avrei dovuto fare prima di esprimere un opinione.
Vorrei dire però poche cose secche e chiare ma non sarò proprio breve :

1) In tutta la mia non breve carriera di artista più o meno outsider credo di essere stato finanziato per la realizzazione di un lavoro una o due volte al massimo : per il resto ho sempre fatto da solo reinvestendo i soldi delle vendite fatte in nero. Si, in nero come fanno tutti : e perchè dovrei pagare le tasse sottoponendomi a meccanismi assurdi ( anche nei periodi in cui non espongo e non vendo) quando quello che guadagno quasi per intero serve a finanziare la mia attività?
Non mi lamento perchè nel complesso ho probabilmente venduto più di tanti artisti molto più famosi di me e vi garantisco che la vita dell'outsider è qualche volta più logeva dell'artista di successo (momentaneo).
Ma quello delle tasse e della partita Iva e del problema fiscale è un'altro discorso che non ho intenzione di fare ora.
Veniamo al punto: in mezzo alle difficoltà io continuo a lavorare lo stesso senza finanziamenti e non realizzo le opere solo se sono invitato (o mi faccio invitare) ad una mostra: io lavoro sempre perchè sono un'artista .
Quindi basta con le lacrime perchè non vi producono i vostri allestimenti e presentate invece quello che fate ogni giorno, quello che veramente non potete fare a meno di fare. Se no cambiate lavoro: è meglio per voi è meglio per tutti: il mondo è pieno di ingombranti inutili installazioni. Non posso sopportare "l'artista" che piange perchè non lo finanziano: vi prenderei tutti a calci in...

2) Nelle mostre i curatori generalmente sono gli unici ad essere pagati, mentre agli artisti, se va bene, gli pagano le spese di spedizione: poca cosa dato che galleristi e istituzioni hanno abbonamenti e condizioni agevolate con i corrieri. I curatori vengono pagati per brevi scritti (che buttano giù al massimo in un pomeriggio o due), qualche chiacchera e qualche telefonata e un paio di giorni per l'allestimento. Lo stipendio dei comuni lavoratori si aggira in italia attorno ai 1300 1400 1500 euro al mese (al netto delle tasse) per un mese di lavoro ( 22 giorni lavorativi circa di diverse ore l'uno): un critico quando gli va bene prende gli stessi soldi lavorando molto meno e spesso scrivendo malissimo. mi dispiace per tutti gli "operatori intellettuali" che non campano della loro scrittura: molti di voi non sono Kant, non sono Hegel e nemmeno Zizek o Deleuze, scusate tanto.
Nel caso delle gallerie private se il critico ha un minimo di potere contrattuale ( la sua firma su una rivista, la sua capacità di organizzare mostre di rinforzo extra - galleria) viene pagato, mentre l'artista deve lasciare "un pezzo" come da prassi.
Inutile rammentare che i galleristi italiani non sanno promuovere un artista italiano che sia uno perchè il più delle volte sono dei bottegai ignoranti quando va bene o figli di buona famiglia che lavorano di concerto con manovre più finanziarie che altro e infine perchè è più facile, anche dal punto di vista fiscale, lavorare con artisti stranieri.
Le scelte che fanno i critici curatori sono a tutti i livelli generalmente improntate alla sudditanza ai vari sistemi di potere all'interno del piccolo sistema dell'arte, alla convenienza, all'opportunismo e alle amicizie personali: data la situazione non si vede per quale motivo un comitato della Quadriennale composto esclusivamente da critici dovrebbe essere meglio di un comitato variegato che preveda la presenza di persone che non sono avviluppate nelle consuetudini e nei conflitti di interesse del settore.
Premesso che non ho idea di chi siano tutti i nominati di Bernabè e me ne frega poco non essendo "de Roma" , mi sento di dire che tante polemiche di questi giorni mi fanno pensare invece che molti, critici ma anche artisti, preferirebbero una giuria di gente che già conoscono e già frequentano!

3) Scusate il cinismo, ma io credo poco all'integrità sbandierata, decisamente mi puzza e non mi riferisco necessariamente a questo Pisano ( la sua lettera di dimissioni dal comitato della Quadriennale) che non conosco: c'è gente che invita certi artisti alle mostre solo perchè li vedono tutti i giorni, o perchè questi gli faranno firmare un catalogo, o perchè lavorano con una galleria che può fare comodo (e in alcune magari entrarci), o altri li invitano anche se in realtà gli fanno schifo ma hanno due o tre collezionisti idioti ma ricchi, o ancora peggio sono ricchi proprio loro :)) e poi quando alla quadriennale questi integerrimi curatori finalmente potrebbero presentare un progetto e rischiare su delle scelte vere si chiamano fuori? non presentano il progetto perchè la capitale, il mondo sono corrotti? Ma non fatemi ridere!
Se c'è qualcuno con gli attributi, e parlo anche della critica militante femminile, non del tutto innocente, si faccia avanti e presenti in ogni caso un proprio progetto di mostra, una propria lista di artisti: molti di voi conoscono molti più artisti di quanto volete far credere, dossier ve ne arrivano in quantità da tutt'Italia, non solo da Roma :)
Se non avete il coraggio di presentare un progetto quando non avete il controllo della giuria cambiate mestiere: è meglio per voi ma sopratutto è meglio per noi tutti.

4) Invitare gli artisti a far parte della giuria alla Quadriennale. Benissimo. Ma caro Bernabè ( la lettera di replica a Pisano) negli ultimi anni Pistoletto ha presenziato diversi comitati se non erro e ora mettete uno della stessa famiglia, figura decisamente minore anni fa rispetto ai contemporanei e ora da poco improvvisamente assurto nell'olimpo.
Ma il povero Penone sempre della stessa famiglia è. E' questa l'Italia no? mamma papà e il vaticano:) non se ne esce!
Non a caso si celebra tanto Pasolini in questi giorni: la trasgressione ma anche la reazione, anche la nostalgia, la purezza della società contadina e dei bei tempi andati: e se nuove trasgressioni che non rientrano nelle nostre poche ossessive corde dovessero avanzare beh è tutto "consumismo" da condannare! perchè in realtà nulla cambi, come diceva qualcuno.
Lei Bernabè è una persona di cultura e maneggia una materia nella quale non è certo uno sprovveduto e un minimo di storia dell'arte recente la conosce di sicuro: il nostro paese creativo non può essere ostaggio di un passato sclerotico, non può essere obbligato ad ogni tentativo di cambiamento a rendere conto ad esperienze che hanno avuto la loro massima espressione oltre quarant'anni fa!

5) "La Quadriennale deve avere un progetto coerente": questo mi è capitato di leggere, scritto dal genio di turno incompreso.
Anni fa Bonami organizzò una Biennale complessivamente scadente ma con punti di interesse ( come quasi tutte le biennali recenti, io tra l'altro le visito dal 1975). Il suo atto curatoriale consistette nell'affidare la curatela a diverse persone spezzettando la mostra in sezioni nell'intento di restituire uno sguardo poliedrico e non più incentrato su un unico punto di vista. Intenzione in via di principio lodevole ma il progetto fallì in più punti a causa della confusione che ne risultò ma il fallimento più grave stette nel fatto che i curatori si conoscevano tutti e appartenevano tutti allo stesso sistema artistico per cui le differenze non furono in realtà così importanti e interessanti. Quindi poliedricità solo di facciata.
La Biennale di Bonami fu assai criticata e dileggiata, spesso giustamente, ma siccome il nostro non ha malgrado la non splendida prova subito battute d'arresto nella carriera e anche oggi è anzi ben attivo e importante , malgrado i pessimi libri che scrive, possiamo dire che non tutti pubblicamente hanno il coraggio di criticarlo: questo per dire che siccome gli anni sono passati e molti non si ricordano i giorni dell'afosa inaugurazione di quella Biennale, qualche servo di scena per opportunismi da identificare ha rivalutato l'idea di Bonami di spezzare la mostra in vari punti di vista curatoriali.
Bene: allora o facciamo una Quadriennale con artisti tutti uguali o una con artisti tutti diversi. L'idea di Bonami era mal realizzata ma chi vuole una Quadriennale "coerente", "che non sia la solita collettiva" è semplicemente chi vuole i soliti giochi tra sodali , senza confronti scomodi che facciano saltare le montagne di chiacchere che nascondono motivi assai più banali e umani troppo umani.
Data la mia non breve esperienza nel sistema artistico italiano avrei potuto condire il mio lungo scritto con tanti esempi concreti e tanti nomi e cognomi ma ho voluto dare un contributo costruttivo, duro ma non polemico."

Ecco qua. 
Se qualcuno oltre me avrà la pazienza di leggersi tutta la diatriba cui si allude nella lettera riportata sui vari link ( ho indicato solo quelli essenziali ma c'è anche altro) mi piacerebbe discuterne assieme quì con altri artisti, e magari con critici o curatori. 
A proposito i nomi dei curatori dell'edizione 2016/17 sono qui.
AMg


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