ARTE E CREATIVITA'

il gioco della mente e del corpo con la materia
per costruire
forme sempre nuove
e messaggi sempre diversi
per imparare
l'arte di vivere

martedì, novembre 26, 2019

Suscita un forte scalpore a Bagheria, ma non solo, il recital di poemetti omoerotici di Montana .



All'evento che ha visto una folta ed eletta schiera di partecipanti sono stati invece come al solito latitanti il sindaco Tripoli e il suo assessore alla cultura Daniele Vella



Nell’ambito della mostra “Galleria dell’eros-Nuove acquisizioni” che si può ancora visitare fino al 15 febbraio 2020, si è svolto sabato scorso 23 novembre al Centro d’arte e cultura Piero Montana non senza qualche scalpore il recital di poemetti omoerotici dello stesso Montana recitati dall’artista Elisabetta Errante.

"STUPRO" 2008 pittoscultura appesa,
 dono dell'autrice Alba Montori alla Galleria dell'Eros

"STUPRO" 2008 .pittoscultura appesa,
dono dell'autrice Alba Montori alla Galleria dell'Eros


Immagini dalla visita alla mostra


Piero Montana presenta l'evento della serata


Lettura di L'Angelo perverso



Alla fine infatti della lettura del primo poemetto, “L’angelo perverso”, alcuni dei presenti si sono alzati in piedi chiedendo di voler andar via e non c’è stato alcun verso per farli sedere e continuare nell’ascolto del recital anzi il poeta Angelo Abate, presente alla serata, ha chiesto se questi componimenti fossero stati pubblicati e da chi mai, allontanandosi subito dopo.

Così mentre alcuni decidevano di abbandonare la platea altri al contrario facevano sentire la propria voce affinché lo spettacolo continuasse e così è stato fino alla fine, in cui con “La spiaggia”, poemetto riservato per ultimo alla lettura, Elisabetta Errante si è esibita con grande disinvoltura, non badando ad alcuna protesta, in un vero show. 
Per la bravura della sua rappresentazione più che lettura di componimenti poetici l’artista è stata applaudita a lungo.

Grande la soddisfazione di Piero Montana.

Piero Montana mostra "STUPRO" di Alba Montori
sullo sfondo "Acchiappacazzitantanllaria" di Pino Manzella 
Ma il lieto fine dello spettacolo che ha avuto qualche momento di tensione a causa del linguaggio scurrile impiegato nei componimenti omoerotici, non ha addolcito l’amaro in bocca dell’animatore del Centro d’arte e cultura sopraddetto a causa dell’assenza del sindaco, Filippo Tripoli e del suo assessore alla cultura Daniele Vella.

Montana rimasto solo con alcuni intimi ha detto che l’attuale amministrazione discrimina i gay ed in particolar modo lui stesso in quanto nelle precedenti amministrazioni aveva svolto il ruolo di consulente del sindaco per la realtà omosessuale della nostra città, cosa che Filippo Tripoli ora vuol fargli pagare con atteggiamenti discriminatori e nel tenerlo lontano da ogni forma partecipativa dell’attuale amministrazione.

L’assessore alla cultura Daniele Vella a sua volta sarebbe un burattino nelle mani del Sindaco e dunque incapace di svicolarsi dai suoi maneggi ultraclericali, che gli impediscono di prendere decisioni autonome in materia di quei diritti civili, che prima dell’attuale amministrazione, erano anche uno dei suoi cavalli di battaglia. 

In questa situazione, si domanda Montana, che fare?
 Continuare di certo a pungolare l’attuale sindaco fondamentalista, stando però attenti a non cadere nel suo gioco pubblicitario, quello cioè di cui sempre si è vantato: di essere lui il vero paladino dei valori morali della Chiesa. Cosa che gli ha fruttato l’attuale candidatura, a cui si sono sottomessi degli opportunisti di sinistra, che prima si richiamavano a valori laici.
 Allora che fare? Certo denunziare pubblicamente il sindaco Tripoli per la sua condotta fin troppo parziale e discriminatoria, denunciandolo sempre e ovunque per l’incapacità di assolvere il suo compito di primo cittadino in quanto rivolge la sua totale attenzione alla sua clientela clericale che lo obbliga ad una conclamata omofobia. Per il sindaco Tripoli infatti Montana non è solo un omosessuale, ma uno dei più pericolosi di essi, che ha lottato per essere riconosciuto consulente del sindaco per la realtà omosessuale della nostra città, per la quale si è battuto affinché essa fosse una delle prime realtà civiche ad usufruire istituzionalmente di un registro delle unioni civili.

La discriminazione nei riguardi di Montana non è dunque che un reato nei confronti della democrazia ed in quanto tale non può essere sostenuta da veri democratici, che al contrario dovrebbero battersi per una pluralità di voci ed espressioni politiche, artistiche e culturali che solo possano e debbono reggere il gioco democratico.

Contro l’esorbitante clericalismo del sindaco Tripoli, Montana chiama tutti quelli a cui sta a cuore la democrazia, a far sentire dunque la loro voce di protesta contro la sua condotta politicamente antigay.

Per quanto riguarda il Centro d’arte e cultura Piero Montana, esso, assicura il suo fondatore, continuerà la sua battaglia culturale per la libertà di espressione artistica e poetica, proponendo già fin da subito un altro recital di poesie, questa volta non sue, ma di uno dei maggiori poeti erotici ed anticlericali che fu, alla fine del Settecento, il catanese Domenico Tempio.

L'attrito, la tensione tra un sindaco cattolicamente fondamentalista, bigotto e clericale, quale Filippo Tripoli e i suoi assessori lacchè, ed un omosessuale, un poeta ed  operatore culturale libertario, quale Piero Montana in futuro non potrà che crescere.

Nessun commento: