fotocronaca:
l museo civico ha aperto da poco più di una settimana, dopo due anni. Per festeggiare c’è stato Sgarbi, il comune ha consentito l’ingresso gratuito per i primi giorni, a nessuno però è venuto in mente di fare la cosa più ovvia. Dare una bella ripulita. Come minimo.
Al visitatore che si avventura all’interno, dopo lo stupore nell’ammirare il meraviglioso chiostro, lo sguardo si posa sui sarcofaghi etruschi. Ricoperti d’escrementi di piccione.
Si possono pulire o le cacche sono considerate parte integrante?
Dove non ci sono gli escrementi, c’è un allestimento che lascia molto a desiderare. Anzi gli allestimenti. Ce ne sono almeno sei o sette. Messi a caso., mescolati. Un minestrone indigeribile.
Il comune vuole intervenire con un progetto. Speriamo che trovi presto i fondi. Nel frattempo, sarebbe possibile pulire i vetri delle teche? La gran parte sporchi. In particolare quelli della zona etrusca.
Magari sarebbe utile anche impiegare pure mezza giornata per rifare le descrizioni.
Accanto alle opere, fogli stampati, quando ci sono, messi lì quasi per caso e decisamente poco decorosi.
Probabilmente in quinta elementare saprebbero fare molto meglio. Mentre di sicuro un ragazzo di seconda media riuscirebbe a fare molto meglio se gli si chiedesse di costruire una teca in plexiglas.
Non gli verrebbe certo in mente di farla con le viti a vista.
Magari a uno studente delle superiori si potrebbe chiedere se ha un’idea su un’illuminazione che valorizzi quadri e tavole. Non come nel caso della Pietà, dove riflette con il vetro protettivo. Davvero non c’è una soluzione?
Le opere andrebbero valorizzate. Se proprio non si riesce, almeno proteggiamole.
Madonna del cardellino. Affresco del 400 del Balletta, proveniente dalla chiesa di santa Maria in Gradi.
Madonna del cardellino. Affresco del 400 del Balletta, proveniente dalla chiesa di santa Maria in Gradi.
Il visitatore può ammirare l’opera di un teppista che ha l’ha deturpato scrivendo la data 1963. A qualcuno è venuto in mente di correre ai ripari? Manco per idea. E’ ad altezza bambino. Priva di qualsiasi protezione. Non è il solo esempio.
Spostandosi di poco, la lunetta della scuola di Andrea della Robbia: a fianco sono state posizionate apparecchiature per l’umidità. Devono stare per forza lì?
Viterbo – Museo civico – Gli strumenti per misurare l’umidità e la temperatura
A futura memoria, sui muri del museo sono appese foto di quando una parte dell’esposizione era nell’attigua chiesa di santa Maria della Verità. I sarcofagi, tutti insieme al centro della navata principale facevano il loro bell’effetto. Davano l’impressione che ci fosse un’idea nella disposizione assegnata. Non a caso.
E a proposito di foto, dovendo identificare il museo civico, quale potrebbe essere l’immagine da preferire?
Certamente una delle due opere di Sebastiano Del Piombo.
Certamente una delle due opere di Sebastiano Del Piombo.
Infatti la brochure che viene consegnata all’ingresso, nella pagina principale ha un’anonima e triste immagine del porticato interno. Solo l’antipasto di un foglietto che è in perfetto stile con l’allestimento del museo. Triste.
Il museo è meglio aperto che chiuso, ma dopo tanta attesa, si poteva sperare decisamente in qualcosa di meglio, se è vero che si tiene così tanto al nostro patrimonio.
Nessun commento:
Posta un commento