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martedì, ottobre 14, 2014

Palazzo Donna Olimpia a Viterbo, un gioiello nell’abbandono

Viterbo
 - Dopo anni d'incuria il comune sta effettuando lavori, ma per un completo recupero servono interventi strutturali
 - A rendere vivo il complesso le associazioni ospitate all'interno

Palazzo Donna Olimpia

 - Un gioiello nel cuore di Viterbo che continua a vivere, nonostante anni d’abbandono.
Il complesso del palazzo Donna Olimpia a porta san Pietro ospita decine d’associazioni, di recente una parte è stata resa inagibile, ma lavori da parte dell’amministrazione hanno permesso di scongiurare ogni pericolo
(fotocronaca: Dentro palazzo Donna Olimpia - slide).

Sono in corso opere di recupero, gli operai hanno il loro bel da fare per sottrarre all’abbandono stanze, interi piani, rendendoli fruibili e vivi.

Ieri un giro di ricognizione con l’assessore Alvaro Ricci e i consiglieri Marco Ciorba, Christian Scorsi e Daniela Bizzarri.

All’interno c’è il Cesmi, il centro sperimentale musicale per l’infanzia con i suoi corsi per i più piccoli. Tanto impegno. Sono gli stessi genitori a dare una mano, a sistemare le stanze.
Oggi è un punto di ritrovo, caldo e accogliente e ieri la visita è stata occasione di festa.

C’è la Casa dei diritti sociali. Due volte a settimana si organizzano lezioni d’italiano per stranieri. Vi partecipano rispettivamente una trentina e una quindicina di persone per classe, di nazionalità varia, in larga parte cingalesi, africani e sudamericani.

C’è la Protezione civile di Viterbo, che ricorda la consigliera Bizzarri, fino a poco tempo fa non aveva nemmeno le utenze. C’è voluto un po’, ma ora un computer e una linea telefonica ce l’hanno.

Ci sono tante realtà attive, accanto però ad altre le cui porte sono chiuse da tempo.
Il consigliere Ciorba sta studiando il modo di ottimizzare gli spazi.

Alcuni locali saranno assegnati all’associazione sordi, che necessita di una sede. Ma altre realtà potrebbero trovare un posto.

Lo spazio è enorme, il complesso ha spazi infiniti. Purtroppo larga parte in stato d’abbandono.
Alcune stanze erano diventate la casa improvvisata per qualcuno. Ancora oggi ci sono in terra materassi, qualche indumento.
Farli andare via non è stato semplice.
In altri spazi sono state trovate siringhe abbandonate.

Palazzo Donna Olimpia - Il lavatoio

Impegnato nell’opera di recupero, è Temistocle Corso, con la sua ditta.
Di lavoro ce n’è. Zone da mettere in sicurezza, altre da sistemare. Per un complesso dalle grandi potenzialità e dal grande valore.

Palazzo Donna Olimpia - Il cortile

C’è un cortile di cui usufruiscono i piccoli alunni del Cesmi, un’oasi appena dentro le mura.
Ci sono lavatoio e il forno. Meriterebbero solo questi ultimi una visita. Se non fossero in condizioni più che precarie.
O i terrazzi da cui si domina la città.

L’opera di sistemazione in corso consentirà di rendere fruibili ad associazioni parte dei locali, ma per far tornare a vivere una struttura del genere serve ben altro.

“Il punto vero – spiega l’assessore Alvaro Ricci – è dare una prospettiva al palazzo. Magari inserendolo nel progetto delle Fortezze con Destinazione Italia.

Perché spesso mi trovo a criticare la precedente amministrazione? 
Quando si è pensato al recupero di parti della città, sono state fatte alcune scelte e si è trascurato un immobile così di pregio”.
Magari un recupero di via Genova in meno e una riqualificazione di palazzo Donna Olimpia in più.


Giuseppe Ferlicca

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