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martedì, ottobre 08, 2024

LA STORIA DI CAMILLE CLAUDEL, SCULTRICE


UNA TRISTE STORIA, MA MERITEVOLE DI ESSERE CONOSCIUTA.


  Camille Claudel (1864 - 1943) fu la musa e l’amante dello scultore e pittore francese Auguste Rodin (1840 - 1917), ma anche una scultrice straordinaria, rinchiusa in manicomio in quanto donna libera.     
  Di fatto Primogenita, perché il primogenito maschio era morto, dopo di lei nasceranno Louise, la preferita della madre, e Paul, lo scrittore.
  
   Non è una famiglia felice, lo stesso Paul scriverà che tutti litigavano con tutti e racconterà della madre     anaffettiva, che non li prendeva mai in braccio.
   Il padre, esattore delle tasse, rigido e conservatore, approva e sostiene le aspirazioni artistiche dei figli.
   Per questo la famiglia si sposta a Parigi, dove Camille e Paul possono frequentare scuole di qualità.
   Era difficile per una donna del tempo essere un artista, perlopiù scultrice.
   Le donne spesso non avevano accesso al nudo, non venivano quasi mai premiate nei Salon e nelle esposizioni e non erano accettate negli Atelier.
  Non potevano indossare pantaloni o abiti comodi ed è facile immaginare con quanta difficoltà dovessero destreggiarsi tra marmi e gessi con quelle ampie gonne.
  Camille incontra Rodin nel 1884: ne diventa la musa, la modella e l'amante, tra loro vi è una profonda comprensione artistica.
. Fu una relazione travolgente ma anche tormentata dai pregiudizi della società e dal rifiuto della famiglia di Camille che disapprovava la sua relazione con Rodin.
   Molti lavori di Rodin furono realizzati a quattro mani con Camille, ma mentre Rodin riceveva gli onori,   Camille viveva all'ombra, accettando di condividerlo con un’altra donna, dalla quale aveva avuto un figlio
   Alla fine Camille interrompe la sua relazione con lo scultore, fu allora che la madre di Camille, che aveva vergogna del comportamento della figlia, decise di farla rinchiudere in manicomio.
  Non ne uscirà mai più: inutili i tentativi di far capire che non è pazza, questa donna brillante e geniale resterà segregata per oltre trent’anni in una misera stanzetta.

  Scriveva al fratello.... . “Mi si rimprovera di aver vissuto da sola, di avere dei gatti in casa, di soffrire di manie di persecuzione! È sulla base di queste accuse che sono incarcerata come una criminale, privata della libertà, del cibo, del fuoco. Da cosa deriva tanta ferocia umana?
  Recentemente le sue cartelle cliniche sono state rese pubbliche :sono piuttosto monotone sullo stato mentale, tuttavia i medici che si sono avvicendati nella direzione del manicomio, sono concordi nell'affermare che non è una paziente pericolosa per sé e per gli altri e che tornare in famiglia potrebbe solo aiutarla.
   La madre si rifiuterà sempre di riprenderla in casa, né Paul farà mai qualcosa in tal senso.

  Alla fine, dimenticata da tutti, si spegne nel 1943, dopo trent’anni di prigionia.
  Il suo corpo viene seppellito in una fossa comune, senza che nessun membro della sua famiglia presenzi al suo funerale.
 Le sue opere vengono esposte accanto a quelle di Rodin.

  Il 26 marzo 2017 si è svolta l'inaugurazione del primo museo dedicato a Camille Claudel a Nogent -sur-Seine, luogo dove ha trascorso la sua adolescenza.
Si tratta di un ampliamento del museo creato nel 1902 dagli scultori Paul Dubois ( 1829-1905) e Alfred Bouxher ( 1850- 1934)


        da Artenauta - post di Vincenzo Iorio

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