All'evento che ha visto una folta ed eletta schiera di partecipanti sono stati invece come al solito latitanti il sindaco
Tripoli e il suo assessore alla cultura Daniele Vella
Nell’ambito
della mostra “Galleria dell’eros-Nuove acquisizioni” che si può ancora visitare
fino al 15 febbraio 2020, si è svolto sabato scorso 23
novembre al Centro d’arte e cultura Piero Montana non senza qualche scalpore il
recital di poemetti omoerotici dello stesso Montana recitati dall’artista
Elisabetta Errante.
"STUPRO" 2008 .pittoscultura appesa, dono dell'autrice Alba Montori alla Galleria dell'Eros |
Immagini dalla visita alla mostra |
Piero Montana presenta l'evento della serata |
Lettura di L'Angelo perverso |
Alla fine
infatti della lettura del primo poemetto, “L’angelo perverso”, alcuni dei
presenti si sono alzati in piedi chiedendo di voler andar via e non c’è stato
alcun verso per farli sedere e continuare nell’ascolto del recital anzi il
poeta Angelo Abate, presente alla serata, ha chiesto se questi componimenti
fossero stati pubblicati e da chi mai, allontanandosi subito dopo.
Così mentre
alcuni decidevano di abbandonare la platea altri al contrario facevano sentire
la propria voce affinché lo spettacolo continuasse e così è stato fino alla
fine, in cui con “La spiaggia”, poemetto riservato per ultimo alla lettura,
Elisabetta Errante si è esibita con grande disinvoltura, non badando ad alcuna
protesta, in un vero show.
Per la bravura della sua rappresentazione più che
lettura di componimenti poetici l’artista è stata applaudita a lungo.
Grande la
soddisfazione di Piero Montana.
Piero Montana mostra "STUPRO" di Alba Montori sullo sfondo "Acchiappacazzitantanllaria" di Pino Manzella |
Ma il lieto
fine dello spettacolo che ha avuto qualche momento di tensione a causa del
linguaggio scurrile impiegato nei componimenti omoerotici, non ha addolcito
l’amaro in bocca dell’animatore del Centro d’arte e cultura sopraddetto a causa
dell’assenza del sindaco, Filippo Tripoli e del suo assessore alla cultura
Daniele Vella.
Montana
rimasto solo con alcuni intimi ha detto che l’attuale amministrazione
discrimina i gay ed in particolar modo lui stesso in quanto nelle precedenti
amministrazioni aveva svolto il ruolo di consulente del sindaco per la realtà
omosessuale della nostra città, cosa che Filippo Tripoli ora vuol fargli pagare
con atteggiamenti discriminatori e nel tenerlo lontano da ogni forma
partecipativa dell’attuale amministrazione.
L’assessore
alla cultura Daniele Vella a sua volta sarebbe un burattino nelle mani del
Sindaco e dunque incapace di svicolarsi dai suoi maneggi ultraclericali, che
gli impediscono di prendere decisioni autonome in materia di quei diritti
civili, che prima dell’attuale amministrazione, erano anche uno dei suoi
cavalli di battaglia.
In questa situazione, si domanda Montana, che fare?
Continuare di certo a pungolare l’attuale sindaco fondamentalista, stando però
attenti a non cadere nel suo gioco pubblicitario, quello cioè di cui sempre si
è vantato: di essere lui il vero paladino dei valori morali della Chiesa. Cosa
che gli ha fruttato l’attuale candidatura, a cui si sono sottomessi degli
opportunisti di sinistra, che prima si richiamavano a valori laici.
Allora che
fare? Certo denunziare pubblicamente il sindaco Tripoli per la sua condotta fin
troppo parziale e discriminatoria, denunciandolo sempre e ovunque per
l’incapacità di assolvere il suo compito di primo cittadino in quanto rivolge
la sua totale attenzione alla sua clientela clericale che lo obbliga ad una
conclamata omofobia. Per il sindaco Tripoli infatti Montana non è solo un
omosessuale, ma uno dei più pericolosi di essi, che ha lottato per essere
riconosciuto consulente del sindaco per la realtà omosessuale della nostra
città, per la quale si è battuto affinché essa fosse una delle prime realtà
civiche ad usufruire istituzionalmente di un registro delle unioni civili.
La
discriminazione nei riguardi di Montana non è dunque che un reato nei confronti
della democrazia ed in quanto tale non può essere sostenuta da veri
democratici, che al contrario dovrebbero battersi per una pluralità di voci ed
espressioni politiche, artistiche e culturali che solo possano e debbono
reggere il gioco democratico.
Contro
l’esorbitante clericalismo del sindaco Tripoli, Montana chiama tutti quelli a
cui sta a cuore la democrazia, a far sentire dunque la loro voce di protesta
contro la sua condotta politicamente antigay.
Per quanto
riguarda il Centro d’arte e cultura Piero Montana, esso, assicura il suo
fondatore, continuerà la sua battaglia culturale per la libertà di espressione
artistica e poetica, proponendo già fin da subito un altro recital di poesie,
questa volta non sue, ma di uno dei maggiori poeti erotici ed anticlericali che
fu, alla fine del Settecento, il catanese Domenico Tempio.
L'attrito,
la tensione tra un sindaco cattolicamente fondamentalista, bigotto e clericale,
quale Filippo Tripoli e i suoi assessori lacchè, ed un omosessuale, un poeta
ed operatore culturale libertario, quale
Piero Montana in futuro non potrà che crescere.
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