ARTE E CREATIVITA'

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martedì, ottobre 20, 2020

Mostra d'arte contemporanea "Tessiture e scritture asemiche" a Bagheria

 Al  CENTRO D’ARTE E CULTURA “PIERO MONTANA

via Bernardo Mattarella n.64 - 4 piano - Bagheria (PA).

si presenta

TESSITURE E SCRITTURE ASEMICHE

Mostra di opere di  Nicolò D’Alessandro, Enzo Patti  e Agostino Tulumello

24 ottobre - 28 novembre 2020.

Sabato 24 ottobre alle ore 18, al Centro d’arte e cultura “Piero Montana” a Bagheria in via Bernardo Mattarella n. 64, sarà aperta la mostra TESSITURE E SCRITTURE ASEMICHE di tre maestri dell’arte contemporanea: Nicolò D’Alessandro, Enzo Patti, Agostino Tulumello.

La mostra privilegia tre degli artisti più significativi della nostra Isola: D’Alessandro e Patti che si sono cimentati  in quella recente corrente d’arte che in campo internazionale ha il nome di Asemic writing, mentre Tulumello da tanti anni elabora un suo personale minimalismo astratto che lo accosta ai primi due per via di una cromatica ed asemica tessitura. I tre artisti hanno inoltre in comune la bravura di un consolidato mestiere che conferisce alle loro opere una indiscutibile qualità pittorica.

Nella presentazione in catalogo scrive Piero Montana

Il predominio nel nostro tempo della logica del senso su cui è stato fondato il pensiero occidentale a partire dalla sua nascita in Grecia è quel che più sconcerta gli artisti contemporanei che da esso tendono a rifuggire, avvertendo il pericolo di quel totalitarismo che comporterebbe la repressione di vere forme creative. Ma bisogna essere a riguardo più puntuali. Quello che di autentico in campo artistico oggi viene espresso non ha a che fare con l’irrazionale, ma con una realtà che della sua pienezza la ragione, la logica del senso purtroppo non tengono conto. (…) …L’arte nel nostro tempo dunque a partire dalle avanguardie storiche divenne un campo sterile per la produzione di quei frutti della ragione che sono i significati e su questo campo non coltivato della sragione ed atavicamente maledetto per la sua infecondità semantica non poteva non concentrarsi l’attività degli odierni pittori asemici e di quanti ad essi possono essere assimilati per la loro arte priva di contenuti semantici. 

 Nella mostra Tessiture e scritture asemiche ne abbiamo privilegiati tre che in comune hanno alle spalle un consolidato mestiere espresso con molta bravura nelle loro opere, di cui ci accingiamo a parlare. 

L’arte della scrittura illeggibile, irriducibilmente indecifrabile prende sviluppo soprattutto in questi ultimi anni nell’opera di Nicolò D’Alessandro dopo un’attenta riflessione sul biblico, leggendario crollo della Torre di Babele, da cui avrebbe avuto origine la confusione delle lingue, che per l’artista costituisce un dono, l’essenza della vera lingua, quella che non è più propria dell’io, del soggetto individuale, che solo può disporne in senso razionale ed utilitaristico come di una sua proprietà, bensì quella del nostro inconscio collettivo, nella quale l’io non intende più se stesso, essendo essa priva di contenuti semantici. (…)




Enzo Patti fa allusione incorniciando spesso la sua scrittura asemica nel volume di un libro aperto in cui però non si spiega niente, come se tale libro fosse in effetti chiuso. L’artista certo gioca, se pur inconsciamente, con tale apertura e chiusura. E’ infatti come se le pagine aperte di un libro, che l’artista raffigura in diverse sue opere, fossero invece chiuse, inspiegabili. Patti in queste sue opere ha presente il motto che dice: si spiega come un libro chiuso? L’ermetismo non è al centro dei queste sue opere, non ne costituisce l’oggetto, l’interesse. Queste opere non si vogliono ermetiche, contenenti un sapere arcano, occulto che potrebbe dal suo mistero affiorare alla coscienza. Patti non è un archeologo del sapere, perché questo suo sapere è altro dalla codificazione in una lingua sconosciuta del passato. (…)




Veniamo ora ad occuparci dell’arte molto essenziale e raffinata di Agostino Tulumello, un’arte pittorica che ha a che fare con i pigmenti del colore. Le sue opere quasi tutte su tela sono “giocate” per il gusto del solo colore che tuttavia sempre, quando viene privilegiato in maniera singolare in un dipinto, non è mai nella sua compattezza assolutamente monocromatico. Questo colore non viene mai spalmato uniformemente sulla tela, ma per così dire intrecciato nei suoi filamenti in una intricatissima rete, che costituisce le maglie, la tessitura, il vestito dell’opera, che però fa vedere da sotto le sue smagliature, i punti di non completa sutura, quei punti luce, bianchi della tela che vengono allo scoperto. 




Solo per appuntamento telefonico:  

 Cell 388 6416109

Orari: Tutti i giorni dalle 18.00 alle 20.00, dal 24 ottobre al 28 novembre 2020, esclusi i festivi.  


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