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domenica, febbraio 21, 2016

Roma sotterranea: colle Oppio, Esquilino e mitreo del Circo Massimo

Sotterranei di S. Martino ai Monti al Colle Oppio



Per info contattare 3205560439.

Tramite la scalinata alla fine della navata centrale si scende nella cripta, dalla quale, attraverso una porticina sulla sinistra, un'ulteriore scala molto antica immette nel titulus.

Si tratta di un edificio in laterizio della prima metà del III secolo d.C. formato da una grande aula centrale di m 11 x 18, divisa da pilastri in due ali di tre campate ognuna, con volta a crociera e un vestibolo che con tre porte si apriva sulla strada.
Gli ambienti sembrano disposti ed adibiti più ad uso commerciale, quindi magazzini, che ad uso abitativo.

Molte le opere ancora visibili nei sotterranei: alcuni affreschi del IX secolo raffigurati sulla volta del soffitto riproducono scene di Santi con la Madonna e il Bambino; bellissimi frammenti di mosaici a tessere bianche e nere risalenti al III secolo fanno parte di un pavimento forse già in uso quando l'ambiente era ancora adibito ad uso commerciale.

Per la scheda completa dell'ipogeo clicca qui.


28 Febbraio 2016   Auditorium di Mecenate
Auditorium Mecenate interno
 Per  info 3205560439.

Visita sotterranea alla grande stanza dell'Auditorium di Mecenate e passeggiata per raggiungere un piccolo angolo della vecchia Roma nel cuore del quartiere umbertino che in età imperiale rappresentava il centro della vita pubblica con il Forum Esquilinum, dentro e fuori le mura Serviane, il Macellum Liviae (il mercato di carni macellate costruito sotto Augusto) ed il Lacus Orphei, la grandiosa mostra d'acqua. La visita terminerà con la spiegazione del suggestivo  arco di Gallieno.

AUDITORIUM DI MECENATE
Questa grande aula absidata, larga 10 m e lunga 24 m, si raggiunge scendendo una scala che ci permette di capire  l’originale  posizione, seminterrata, del particolare edificio.
Edificio a cui venne erroneamente attribuito il titolo di  “Auditorium”, cioè una sala per spettacoli teatrali e musicali, a causa dell’illusoria forma absidata con sette gradini concentrici, un tempo rivestiti di marmo, che formano una piccola cavea; solo dopo varie ipotesi confutate dalla presenza di alcune piccole tubazioni nel gradino più alto hanno permesso di attribuire alla cavea la funzione di una gradevole cascatella d'acqua che ornava una sala ombrosa e fresca; ciò consente di identificare la sala in un ninfeo, cioè un locale adibito ad intrattenimenti culturali e caratterizzato da un'ambientazione naturalistica.
La struttura muraria e la ricchezza delle pitture conducono ad attribuirne la proprietà ad un potente patrizio: Mecenate, il consigliere culturale di Augusto, che qui edificò la sua famosa villa, ritrovo di artisti e poeti, e che promosse l'operazione urbanistica di trasformazione dell'Esquilino da periferica zona cimiteriale a lussuoso quartiere di ville patrizie.
La sala non presenta finestre, ed è affrescata con pitture parietali; i motivi decorativi sono fregi floreali, paesaggi e giardini, attribuiti con certezza al I sec.
 

ARCO DI GALLIENO



L’arco di Gallieno prende il posto dell’antica Porta Esquilina, monumentale entrata di Roma nelle Mura Serviane, è semplice e austera: di struttura quasi quadrata è ornata solo da cornici e da pilastri corinzi agli angoli. Schiacciato tra due edifici, in via di S.Vito, in origine a tre fornici, venne eretto in memoria dell'imperatore Gallieno, assassinato dai suoi ufficiali nel 262 d.C.
Nel Medioevo, in ricordo della sottomissione di Viterbo a Roma, vi vennero appese le due chiavi della città di Viterbo consegnate a Roma in segno di sottomissione e lì rimasero fin al 1825.

Sotterraneo: Mitreo del Circo Massimo

Mitreo_del_Circo_Massimo  Mitreo del Circo Massimo

Per info 3205560439.

Scendendo una lunga scaletta, posto nei sotterranei dell’ex Pastificio Pantanella, si raggiunge il mitreo del Circo Massimo, considerato uno dei più grandi luoghi di culto conosciuti a Roma. Il santuario ipogeo fu riadattato nel III sec. d.C. all'interno di un edificio preesistente di età imperiale, probabilmente connesso con il Circo Massimo.

Monumento ben conservato, con cinque ambienti rettangolari paralleli comunicanti tra loro e due grandi scalinate sul lato che guardava il Circo che portavano al piano superiore e si estendevano per quali tutta la lunghezza dell'edificio.

Il pavimento era coperto da marmi, in parte conservati, spesso di reimpiego. Sul muro di fondo si apre un arco con al superficie inferiore coperta da pomici e vi si allineano anche alcune basi e nicchie inquadrate da edicole. Dentro l'arco un'edicoletta a mattoni forma una nicchia semicircolare coperta da semicupola: qui si doveva trovare, in posizione preminente, la statua di Mitra. Il rilievo rinvenuto con la tauroctonia non è chiaro dove fosse collocato, e rappresenta Mitra che uccide il toro, affiancato da Cautes, Cautopates, Sole, Luna e il corvo, mentre a sinistra si vede lo stesso Mitra che porta il toro ucciso sulle spalle.

Per la scheda completa sul monumento clicca qui.

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