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giovedì, novembre 27, 2014

I colori dell’antico.


BY MARINA DIANO · 11 NOVEMBRE 2014
da The History Temple

A osservare le testimonianze del passato, templi e sculture giunte fino ai giorni nostri, siamo subito catturati dal candore e dall’eleganza della loro pietra bianca; la stessa ripresa dagli artisti di ogni tempo come esempio di equilibrio e classicità. Eppure dovete sapere che tutte queste testimonianze artistiche erano…ricoperte di colore! Ebbene si, utilizzando terre naturali, come malachite, ocra dorata o blu egiziano, templi e sculture assumevano questo aspetto:


Atene – Partenone.


Paestum – Tempio di Nettuno.

Il colore posto sulle superfici poteva essere visto a grande distanza e, per il suo valore “apotropaico” (che deriva dal greco, “allontanare”) allontanava, appunto, il male. In questo modo la città richiamava la benevolenza degli dèi e si garantiva fortuna e prosperità.

Gli studiosi sono giunti a queste conclusioni ritrovando tracce di pigmento sulle sculture antiche, grazie alla tecnica della fluorescenza a raggi X, la quale ha permesso di risalire all’originaria colorazione delle opere. Quest’ultima è utilizzata sia nel mondo greco che in quello romano: illustri esempi sono la Colonna Traiana e l’Ara Pacis.


Roma – Colonna Traiana.


Roma – Ara Pacis Augustae.


La questione sul colore dell’antico è ancora aperta e molto dibattuta da archeologi e storici dell’arte, i quali, in un’affascinante mostra inaugurata nel 2004, dal titolo “I colori del bianco”, hanno riproposto, dipingendo calchi in gesso delle sculture antiche, la loro colorazione originaria che non ci è più possibile ammirare.


Arciere policromo, ricostruzione della mostra.

Come possiamo notare, allora, l’archeologia non è una disciplina superata e polverosa, bensì sempre in movimento e capace di sorprenderci.



Curiosità ~

Le terre utilizzate per dipingere il marmo, facili al deperimento, venivano mescolate con caseina (derivata dal latte), albume d’uovo o succo d’aglio per durare più a lungo: nell’antichità, anche gli ingredienti per il pranzo potevano diventare arte!
Il Realgar, un minerale utilizzato come pigmento rosso, non è altro che solfuro di arsenico, altamente tossico, che poteva condurre alla morte chi lo estraeva. Per questo motivo, cavare realgar, era inflitto come pena ai prigionieri.

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