ARTE E CREATIVITA'

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sabato, giugno 21, 2014

Selfie di un Caracole

filippo riniolo
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Selfie di un Caracole
Performance di Filippo Riniolo
Domenica 22 Giugno 2014 | h 18 | GINNASTICA DELLA VISIONE - Vision Gymnastic | Festival della Performance Nomade | Museo dell’Altro e dell’Altrove
selfie di un caracole
 
 
Selfie di un Caracole
 
Selfie di un Caracole è una performance collettiva che indaga e ribalta il senso del selfie, oggi comunemente inteso come strumento di autecelebrazione personale. La figura del fotografo scompare: rimane il soggetto, sempre più solo, a celebrare se stesso e la propria immagine. Cogliendo l'occasione dello storico e attuale rinnovamento del movimento zapatista con le dimissioni del Subcomandante Marcos, si pone l'azzardo di una serie di ritratti-selfie in cui tutti indossano il passamontagna zapatista; strumento che antepone il carattere di comunità all'immagine del singolo. Viene sabotata l'idea di autocelebrazione e vi si antepone il senso di comunità. L'oscuramento dell'identità singola sacrificata per anteporre l'identità collettiva è un tratto che ritroviamo in molti movimenti, anche online, basate su azioni di hacking o sulla costruzione di software open source. In questo modo anche il selfie si sottrae all'idea di celebrazione di un singolo, ma diviene simbolo di Caracole, la piccola comunità indigena che è alla base del movimento zapatista.
 
 
 

GINNASTICA DELLA VISIONE

Festival della Performance Nomade
rassegna dedicata alle performing arts a cura di Paolo Angelosanto
Performance Art e contaminazioni con il teatro, la danza, installazioni e public interventions. Gli Artisti: Teatro Alchemico, Paolo Buggiani, Eleonora Chiesa, Nhandan Chirco, Tiziana Contino, Pino Grilli, Natasa Korosec, Andrea Martinucci, Sergio Racanati, Filippo Riniolo, Anton Roca, Mauro Romito.
 

MAAM EMAAMCIPAZIONI

Il 22 giugno il MAAM apre le porte al pubblico per la festa d'estate con una maratona dedicata all'arte performativa ("Ginnastica della visione. Festival della Performance Nomade", a cura di Paolo Angelosanto) e la presentazione delle nuove opere realizzate durante la primavera. Nel corso di questi mesi il "museo abusivo", come lo ha definito "Il Tempo" nella sua giornaliera battaglia contro gli spazi "okkupati", è cresciuto ancora, aggiungendo tanti nuovi tasselli al grande mosaico corale che il progetto caldeggia.

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