ARTE E CREATIVITA'

il gioco della mente e del corpo con la materia
per costruire
forme sempre nuove
e messaggi sempre diversi
per imparare
l'arte di vivere

martedì, agosto 28, 2007

news da me, alba (1)

Care amiche e amici dell'arte
lo so lo so, vi ho trascuraro parecchio negli ultimi tempi, come del resto ho trascurato la mia creatività, ma spero di avere qualche scusante e comunque anche di riuscire a farmi perdonare.

Intanto qualche aggiornamento su quanto è trascorso.

Come qualcuno sa già, sto continuando a cercare di conciliare troppe attività molto diverse tra loro.
Ed è maledettamente complicato, porta via tempo che spesso va messo in altre priorità...

Esprimere ciò che ci è necessario esprimere, per chi è creativo, non è un'operazione che si riesca a fare a piacimento, non ci sono bottoni da premere né orari o tempi di attività prefissati o prefissabili in cui organizzarla, se non in minima parte.

Ho spesso sostenuto che la materia, qualunque sia quello che si usa per dare forma visibile a ciò che si crea, sia carta e pennelli e colori o creta e acqua e fuoco e sasso o qualunque cosa decida di utilizzare per realizzare la "creatura", spesso sembra dotata di vita propria, che comunque va rispettata, altrimenti il risultato può essere assolutamente lontano da ciò che ci si propone.

Chi pensa di riuscire a fare diversamente in genere mente a sé stesso e spesso anche agli altri, e si limita a fare solo dell'accademia.
Fare accademia ( locuzione che è in uso fin dalle prime rotture col cosiddetto "classicismo") o fare opera di maniera significa ripetere modi e mode inventati da altri, magari con ottima tecnica, ma niente di più, senza slanci di fantasia, senza osare di inventare.

Ma IO AMO INVENTARE
NON HO MAI VOLUTO RINUNCIARE ALLA MIA LIBERTà DI INVENTARE

Naturalmente in un'epoca come l'attuale in cui l'azione è dominata non dal significato intrinseco di ciò che si fa, ma dal suo valore economico determinato dal significato di status symbol socio/politico/mediatico rappresentato dalla personalità dell'autore, l'opera d'arte non fa eccezione.

Non l'ho certo scoperto io.

Picasso, ad esempio, si era ben reso conto della sostanziale ignoranza della gente che si contendeva le sue opere a suon di quattrini e magari glie le chiedeva per finanziare iniziative "democratiche".
Ne ho sempre apprezzato enormemente l'intelligenza acuta e il senso dell'umorismo, oltre alla curiosità, la capacità inventiva, l'abilità grafica e la inguaribile curiosità di sperimentare e secondo me si divertiva follemente a "vender" loro semplici fogli con la sua firma scarabocchiata direttamente sotto i loro occhi per farli felici e coglionati.
E questa azione ( già stupendamente creativa) è stata un ottima invenzione per avere il tempo e i mezzi disponibili per creare liberamente quello che voleva e che solo pochi avrebbero potuto apprezzare.

Bene, ora devo conciliare un po', scusate
proseguirò più tardi la chiacchierata

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