ARTE E CREATIVITA'

il gioco della mente e del corpo con la materia
per costruire
forme sempre nuove
e messaggi sempre diversi
per imparare
l'arte di vivere

martedì, settembre 13, 2022

Rectius vives (Horatii Carmen 10. ex libro II. Odarum) a Licinio: vivi con misura

 Dedico questo canto a tutt** gli amic** che sono in campagna elettorale per le prossime elezioni del 25 settembre 2022

Un coro di musicisti, il cui nome è Tyrtarion, canta  a Licinio la canzone di Orazio, in cui il poeta ricorda al suo amico che dovrebbe essere sempre mantenuto l'aureo mezzo.

Nel canto si è cercato di eseguire tutti i versi (che furono fatti per la strofa saffica), insieme al significato delle parole; con accenti pronunciati così come impone la natura del discorso.

Un gruppo di cantanti ungheresi, il cui nome deriva da "Sebő", si è incaricato  di comporre questi brani.




Meglio vivrai, Licinio, ove né sempre
    tu ti avventuri ad alto mar, né troppo
    a fuggir cauto le procelle, premi
            il lido iniquo.

Aurea mediocrità chiunque ha cara
    si tien lungi da vil sordido tetto
    securo, e lungi da invidiata reggia
            sobrio si tiene.

Più spesso a’ venti s’agita l’immenso
    pino; s’atterran con maggior ruina
    le torri eccelse; il fulmine i più alti
            monti ferisce.

Spera tra’ casi avversi, in tra’ secondi
    teme contraria sorte un ben munito
    petto. Gl’inverni procellosi Giove
            adduce, ed esso

li scaccia. S’ora è mal, non fu, né fia
    sempre cosi. Le Muse, assai già mute,
    suscita con la cetra: ognora l’arco
            non tende Apollo.

Tu nelle angustie coraggioso e forte
    móstrati; al vento favorevol troppo
    smmàina tu stesso accortamente
            le gonfie vele.


Traduzione dal latino di Mario Rapisardi (1883).
 Opere, Volume V. Le odi di Orazio. 
Catania, Niccolò Giannotta, 1897

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