Comunicato stampa
mostra “Galleria
dellell’eros-Nuove acquisizioni”
Sarà
inaugurata dalla scrittrice Rosanna Balistreri sabato 26 ottobre alle ore 18 la
mostra “Galleria dell’eros-Nuove acquisizioni” nei locali del Centro d’arte e
cultura “Piero Montana” in via B. Mattarella n.64 a Bagheria (PA).
In mostra 28
artisti espositori con più di 50 opere, selezionati tra i 43 che costituiscono
il numero complessivo del fondo degli artisti della Galleria. Una mostra dunque
esemplare ed unica nel suo genere, proposta in una città di provincia con molto
coraggio e sfida al perbenismo.
Una mostra
provocante in senso anti moralistico e borghese, che mira invece anche alla più
intima e libera espressione della sensibilità erotica ed artistica. Una
sensibilità a fior di pelle che trasuda da tutte le opere in mostra.
Venti le
nuove acquisizioni, tra queste opere di Juan Esperanza, Gai Candido, Accursio Truncali,
Giovanni Proietto, Alba Montori, Calogero Barba, Renato Lipari.
Cinque i
grandi pezzi dell’esposizione, si tratta di opere di Franco Castiglione,
Alessandro Di Giugno, Angelo Belvedere, Pino Manzella, Giovanni Proietto.
Juan Esperanza "Olfato" |
L’opera di
Franco Castiglione raffigura in grande la sfintria n 12, un gettone di epoca
imperiale romana che su una faccia della medaglia trova stampigliata una
particolare posizione erotica, mente sull’altra faccia è stampigliato un numero
che è quello della prestazione che consegnando il gettone in un lupanare si può
in quel luogo ottenere in cambio.
Franco Castiglione "la sfintria n 12" |
L’opera di
Alessandro Di Giugno rappresenta invece una termografia del fallo, che
attraverso numerosi punti pixel viene a contrassegnare con quelli colorati di
rosso il maggior afflusso di sangue e di calore.
Alessandro Di Giugno " termografia del fallo" |
“Culi e
chitarre” di Angelo Belvedere è invece uno scanzonato inno alla sodomia.
L’artista italo- venezuelano, che vive nell’arcipelago di Las Roches, risente
in quest’opera del clima e della magia dei Caraibi, della cui indigena
musicalità l’artista e l’opera in questione molto risentono.
Angelo Belvedere “Culi e chitarre” |
Un altro
grande e famoso pezzo è “Acchiappacazzintanllaria” di Pino Manzella,
raffigurante dei falli, degli “ucceli” per l’appunto in aria volanti verso cui
sono protese due mani umane con dei retini per acchiapparli.
Opera questa
a cui non vogliamo dare, contrariamente all’artista, alcuna spiegazione
politica per non appesantirla e preservarla così nel fascino della sua giocosa
leggerezza.
Pino Manzella “Acchiappacazzintanllaria” |
L’ultimo
grande pezzo è invece un’opera di recente pervenutaci di Giovanni Proietto, si
tratta di una versione, si potrebbe dire guttusiana, dell’Origine del mondo del
Courbet, senonché il nostro artista di Realmonte in uno stile real-espressionistico
ne fa un’opera ludica per la libertà formale e coloristica che si concede,
pervenendo ad inediti risultati espressivi.
Giovanni Proietto "Origine del mondo del Courbet" |
Tra le
nuovissime acquisizioni l’opera di Calogero Barba “Fallo” di carattere
prettamente concettuale. Si tratta infatti di un fallo su fondo bianco
costituito da lettere dell’alfabeto, ed essendo l’alfabeto l’origine più che lo
strumento principale della nostra lingua, esso allude a quel principio maschile
che informa originariamente la materia dandole specificatamente nome.
Calogero Barba “Fallo” |
Da valutare
con attenzione anche l’opera dell’artista romana Alba Montori, intitolata
“Stupro” vero e proprio manifesto politico per la rivendicazione di un eros
autentico che escluda da sé ogni violenza sessuale, imposta senza alcun
consenso.
Alba Montori - "STUPRO" |
Sempre tra le nuove acquisizioni un’altra opera è “La mano amica” di
Renato Lipari. Scultura di una mano aperta che sul palmo tiene un pupazzetto
itifallico, opera che allude alla masturbazione maschile già sin dal titolo e
ricorda il famoso e repressivo detto “gioco di mano gioco di villano”, che viene messo in discussione con un’opera- divertissement
dal carattere frivolo e giocoso, in quanto spogliato dai tanti sensi di colpa
vissuti nella pratica masturbatoria all’epoca di quando si era ragazzi.
Renato Lipari "La mano amica" |
A questo
punto non possiamo non parlare delle due nuove opere donate da Accursio
Truncali, che si aggiungono ad una prima dell’anno scorso, alla nostra Galleria
dell’eros e dall’artista denominati Priapo.
Comune a tutte
tre opere è il soggetto di un eros che è implicito nella materia informe, non
pienamente distinta e anzi confusa, da una materia da intendere anche
gnosticamente come demoniaca da dove però si oggettiva in forma ben visibile e
sviluppata un fallo, che è non solo espressione della virilità ma del maschio
alchemico, del principio che vuol dare forma all’informe da cui si origina.
Accursio Truncali "Priapo" |
In mostra
per concludere si trovano anche esposti tre dei manifesti cinematografici più
esclusivi della pornodiva, che da tanti anni ormai ci ha lasciato, la regina
dell’hard internazionale Moana Pozzi.
Questi
manifesti non sono però pornografici, se si può dire sono molto soft, ma essi
comunque stanno da noi a rappresentare proprio il confine, presente
dall’antichità tra arte e pornografia. Questi manifesti sono opere d’arte? Per
noi sì, anche se non firmati, se nell’ambito dell’arte non possiamo non
includere la fotografia molto spinta di Robert Mapplethorpe e le immagini
curate con molta attenzione per la creazione di sex symbol, che sicuramente
hanno anche loro una valenza artistica.
Piero
Montana
Nessun commento:
Posta un commento