Photography
Experimental Photography:
Experiencing a State of Mind
Photographer Cynthia Karalla
“The negative is my beginning…”
Central Park, NYC |
Di colpo, nella consapevolezza del tempo, inseguo la luce, ombre e dettagli. Sempre con un minimo di 10 rotoli nella mia borsa.
Lo sviluppo della pellicola è spingendo, tirando, sempre spingendomi al limite. Questi ultimi 2 anni ho processato le pellicole attraverso la mia ricetta di sviluppo fatta in casa piazzata in un recipiente, a volte il film sta a mollo per 3 ore nel mix.
Il negativo è il mio inizio, mettere a molo, piegare, tagliare, rompere, gettare i negativi in un cassetto o lasciarli su qualsiasi superficie impolverata, qualsiasi cosa, per farla raccogliere vita.
Ricostruire l'immagine è dove mi trovo sempre a disconoscere il tempo. Comincio con le immagini più disperate, perché non hanno nulla da perdere. Ore irretite in giorni, c'è un'alchimia di magia che entra in gioco. L'unica cosa di cui ho coscienza è il dopo, trovo impossibile camminare tra la gente per strada o addirittura parlare con anima viva.
Modificando le conseguenze, essendo un'operazione di una sola persona, riavvio il gioco di nuovo con le mie macchine fotografiche, per creare una distanza e procrastinare il processo di editing. Dopo un periodo di 5 a 6 mesi posso tornare al precedente progetto con occhi nuovi, e editare le immagini, questo processo mi aiuta a vedere quello che non ho potuto vedere prima.
Il mio processo una volta era una passione, ora è la mia dipendenza.
Cynthia Karalla
Brooklyn Bridge, NYC |
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