Spose e madri dell’VIII secolo a.C. accompagnano i visitatori in questa esposizione; ed è Narce, il più importante centro dell’Agro falisco meridionale, oggi Parco Regionale Valle del Treja, nei Comuni di Mazzano e Calcata, che ha fornito le testimonianze più illuminanti per la comprensione del mondo femminile dell’epoca.
Un mondo dove la condizione sociale e il prestigio diventano forma dell’ostentazione della ricchezza, talvolta di livello principesco e il raffinato splendore di collane e monili d’oro, di ambra, di faiençe e pasta vitrea denotano l’esistenza di una vera e propria moda nel costume delle donne di alto rango.
Ma appare assai significativo come il prestigio sociale appaia legato alla gestione della casa e delle attività produttive e in particolare nella lavorazione dei tessuti, distinguendo la condizione della donna maritata rispetto a quella della fanciulla zitella.
La mostra è realizzata con la collaborazione del MAVNA (Museo Archeologico Virtuale di Narce) ed espone gli oggetti su sagome in legno realizzate da Jacopo Tabolli con il supporto di Matteo Gennaro dell’Accademia di Belle Arti di Roma utilizzando disegni tratti da taccuini degli scavi ottocenteschi.
Dal MAVNA vengono anche le ricostruzioni al vero di due figure femminil con i loro abiti di lana e lino, tessuti con telaio e tecniche antiche da Laura Cambellotti col laboratorio di tessitura del MAVNA, e fanno da sfondo ai gioielli appositamente ri-creati dallo Studio Argante di Calcata sul modello di quelli originali.
La mostra rimarrà aperta fino al 9 novembre 2014
Un mondo dove la condizione sociale e il prestigio diventano forma dell’ostentazione della ricchezza, talvolta di livello principesco e il raffinato splendore di collane e monili d’oro, di ambra, di faiençe e pasta vitrea denotano l’esistenza di una vera e propria moda nel costume delle donne di alto rango.
Ma appare assai significativo come il prestigio sociale appaia legato alla gestione della casa e delle attività produttive e in particolare nella lavorazione dei tessuti, distinguendo la condizione della donna maritata rispetto a quella della fanciulla zitella.
La mostra è realizzata con la collaborazione del MAVNA (Museo Archeologico Virtuale di Narce) ed espone gli oggetti su sagome in legno realizzate da Jacopo Tabolli con il supporto di Matteo Gennaro dell’Accademia di Belle Arti di Roma utilizzando disegni tratti da taccuini degli scavi ottocenteschi.
Dal MAVNA vengono anche le ricostruzioni al vero di due figure femminil con i loro abiti di lana e lino, tessuti con telaio e tecniche antiche da Laura Cambellotti col laboratorio di tessitura del MAVNA, e fanno da sfondo ai gioielli appositamente ri-creati dallo Studio Argante di Calcata sul modello di quelli originali.
La mostra rimarrà aperta fino al 9 novembre 2014
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