ARTE E CREATIVITA'

il gioco della mente e del corpo con la materia
per costruire
forme sempre nuove
e messaggi sempre diversi
per imparare
l'arte di vivere

venerdì, marzo 08, 2013

LA FEMME A LA PAGE






dovere assoluto di una donna è di essere bella, si leggeva in un Bréviaire de la Beauté pubblicato all’inizio del secolo a Parigi. Ma che cos’era la bellezza per lo sconosciuto autore di quel vademecum? E’ nella grazia del volto che risiede la vera bellezza. La grazia dei tratti è necessaria alla bellezza quanto il profumo ai fiori e se le Parigine, senza essere le più belle, hanno un’incontestabile superiorità sulle donne delle altre nazioni è perchè sono vive, gioiose, piene di grazia e di seduzione.
Tutto vero, ma alla donna parigina non basta, desidera di più. Essere bella vuol dire essere anche elegante, più di tutte al mondo. Nel suo cabinet de toilette, santuario misterioso e piacevole, può dare sfogo alla felicità rendendo ancora più perfetta la sua bellezza con abluzioni, bagni, lozioni, profumi e coiffures. Poi gli abiti e tutti gli accessori, numerosissimi.
Ma non basta ancora. Ci vogliono i luoghi giusti e la mondanità comme il faut: il salotto di corte, dapprima, poi quello borghese, il teatro, le corse, il caffè... Ma la parisienne ancora non è paga. Ci vuole uno stuolo di ammiratori o di ammiratrici, secondo i gusti. L’arte di piacere è davvero difficile se mancano gli ingredienti principali.
Eppure la parigina riesce a fare miracoli. Il suo charme è potente ed ella arriva ad attingerlo persino dalla propria fragilità e da quel bisogno di protezione al quale l’uomo per naturale propensione offre immediata risposta. Che cos’è allora il fascino? E’ l’inafferrabile, è la corrente che passa e si sprigiona senza un motivo apparente; si possiede fascino senza volerlo; come la simpatia o l’antipatia, lo charme è un conduttore che attira o respinge. E, finalmente, che cos’è la donna, per il Bréviaire de la Femme, un’altra pubblicazione all’alba del Novecento?
E’ la visione graziosa che ossessiona la mente dell’uomo. E’ per lei che egli vive, che compie le sue grandi e piccole imprese, le buone e le cattive azioni, soggiogato dal suo fascino. La donna lo sa bene e riesce a tessere le sue trame così perfette che l’uomo cade nella rete senza rendersene conto. L’arte del vestirsi, secondo l’estetica, la carnagione, le circostanze e le situazioni è un irrinunciabile sostegno al proprio fascino, alla bellezza, al comportamento. Gesti, sguardi, andature, movimenti, con un bell’abito conferiscono alla persona una leggiadria ed un tono che fanno elevare le quotazioni della donna parigina. Ma com’è, dunque, la donna parigina?
La Femme en majuscule, donna in lettere maiuscole, che incarna la moda e conferisce tono agli abiti che indossa, quando li indossa. E’ un modo di essere, un fiore velenoso dal quale non ci si vuole salvare, una creatura alla Felicien Rops o alla Baudelaire, alla Mucha o alla Marcel Proust. Stretta nel suo busto, sotto l’ombra di un cappello opulento di messi e uccelli, al riparo di un glicine o di un ombrellino, nei salotti del gratin più esclusivo, la femme à la page dovrà piacere e condizionare il gusto.
Ecco quindi la necessità di affacciarsi alla ribalta sempre in voga, che ci si chiami Liane de Pougy, ovvero lo chic parigino, o che si sia la personificazione di un mito come Sarah Bernhardt, o che si sprigionino le forze della propria natura come la Belle Otero e soprattutto si sia uniche e irripetibili come la comtesse de Greffulhe che non a caso ispirò Marcel Proust nel creare la duchessa di Guermantes. Ma Parigi brilla per le sue grandi dame come per le piccole. Capitale del piacere, città dell’amore ha portato al mondo intero la sua immagine di città libertina e peccaminosa.
Ed ecco allora l’irriverente Goulue, l’esangue Avril o la Guilbert dai lunghi guanti neri, ecco le pierreuses e le gommeuses alla Toulouse-Lautrec, ecco gli assommoirs alla Zola, amori saffici, assenzio, haschich e syphilis alla Guy de Maupassant. T
utte, come le grandi dame, anch’esse passeranno alla storia per il proprio fascino e il piglio di artiste. Così si presentano tutte insieme alle soglie del 1900, l’anno dell’Esposizione Universale, appuntamento che segnerà il passaggio di un’epoca con l’arrivo delle nuove invenzioni e dell’emancipazione femminile.
La donna in bicicletta, al golf o al tennis si presenterà con l’abito giusto. Il tailleur arriverà grazie alla principessa Alessandra del Galles. Levrieri e champagne, corbeilles di fiori costosi, stoffe di Fortuny; a Auteuil o a Longchamp, in carrozza o sulle prime auto, la donna seguirà rigorosamente il mutamento dei tempi. Un fidanzamento, un ballo, un matrimonio, un battesimo, una visita o un rito fosse anche il più mesto, ogni scusa è buona per farsi più bella, per sedurre, incoraggiata da una mise al cui potere non dovrà sfuggire nessuno, soprattutto l’uomo del cuore.
La donna francese, dalle grandi dame della nobiltà alle femmes bourgeoises, alle cocottes, alle popolane, fra occasioni mondane e serie, all’Opéra o al galoppatoio, al ristorante, nei locali chic e alla moda, fra le pareti domestiche, non perderà mai di vista la legge della seduzione con la scelta giusta dell’abito. Stoffe da capogiro, abiti rigonfi di desideri, manicotti che celano messaggi segreti, cappelli inenarrabili nei vortici di piume svettanti, ombrellini da sole, da pioggia e da vezzo: la fantasia più sbrigliata ha di che nutrirsi nell’Ottocento parigino.
Pensando alle armature che le parigine indossavano, Jean Cocteau sorrideva affermando: spogliare una di quelle signore era un’impresa costosa che conveniva preventivare in anticipo com un trasloco. Il guardaroba si fa più sobrio nel nuovo secolo, dopo le avanguardie culturali, con l’arrivo della mitica Coco Chanel. E’ il regno incantato in cui dominano Paquin, Lanvin, Poiret... ma anche Barbier, Lepape... L’eleganza è uno spettacolo. Il corpo si mette più in vista, accentua le proprie capacità di irretire, soggiogare l’avversario, far illividire l’antagonista con poche cose, ma... La donna? Riesce a profumare persino il profumo, si amava dire negli anni ‘30, quando una bella signora lasciava alle sue spalle più che una scia di Guerlain una zaffata di fascino sensuale che non sfuggiva certo a chi la seguiva con sguardo compiaciuto. Con la gonna corta, arrivano le riviste di moda in cui l’audacia sfiora le carni, sfida la voluttà e la donna appare in costume da bagno sotto un ombrellone da spiaggia.
Ma purtroppo arrivano anche le guerre, che segneranno il mutamento del costume, del gusto e della moda. La haute couture sembra però non volersene accorgere, l’eleganza non è sfiorata dalle armi se non quelle della seduzione. E si giunge così alle soglie degli anni Cinquanta. I nomi in voga saranno gli stessi di oggi: Dior, Lancôme, Balmain, Rochas, Givenchy, maghi dell’eleganza che facevano risorgere intatto dalle ceneri della guerra il mito del lusso. Fiat luxe! sembrava essere il motto imperante.
Le mannequins, avvolte in abiti affusolati o in mantelle da capogiro, sfilavano fra le pagine di Elle, Marie Claire, Vogue, proprio come oggi, ma ora si chiamano top model, un nome da brivido. La mostra intende ripercorrere alcune tappe di questa evoluzione del costume attraverso pochoirs, figurini di moda, album da sartoria, modelli, riviste, pubblicità, boa di struzzo, cappellini, abiti e quant’altro riesca ad evocare un mondo che fu capace di far perdere la testa all’uomo di ieri. Mode pratique, Le Magasin des demoiselles, Femina , Les Modes, Vogue, La femme chic, questi alcuni titoli delle riviste di moda dell’epoca alle quali si affiancano quelle di costume come La Vie Parisienne, Plaisir de France, Elle, Marie Claire, o satirici come Le Sourire, l’Assiette au Beurre, Pages folles, Le Rire, Frou- Frou...
La mostra accoglie nelle proprie teche anche una serie di libri come L’Almanach des Parisiennes, Les heures de la femme, l’Image de la femme, La Parisienne, Les Femmes de Bac, il Bréviaire de la Beauté e il Bréviaire de la Femme, in oltre, i volumi dedicati alla donna da Paul Iribe, Barbier, Poiret, Chanel, Dior, Guerlain, Lancôme...E poi i ritratti d’epoca della Belle Otero, di Lina Cavalieri, di Liane de Pougy, della divina Sarah Bernhardt... e di tante altre celebri “sciantose” che hanno rappresentato un aspetto importante della moda del tempo, insomma, una carrellata di immagini, una più colorata, più accattivante dell’altra per dire che in fatto di seduzione la donna ne sa una più del diavolo, e lui già ne sa tante!  

Cesare Nissirio



MUSEO PARIGINO A ROMA ATHENA PARTHENOS

con la partecipazione di
ACCADEMIA NAZIONALE DI DANZA
CONSERVATORIO DI MUSICA SANTA CECILIA
ASSOCIAZIONE OPERA DEL MONACO
VIVA MUSICA

con il Patrocinio
ROMA CAPITALE
Assessorato alle Politiche Culturali

AMBASCIATA DI FRANCIA

AMBASCIATA DI GRECIA IN ITALIA


9 – 17 marzo 2013
EUROMA2
Roma/Eur, Via Cristoforo Colombo, angolo Viale dell’Oceano Pacifico


Arte, musica, moda, danza e letteratura… Il mese di marzo a Euroma2, il Centro Commerciale più glamour della Capitale, si apre nel segno della cultura, con un calendario fitto di eventi e spettacoli straordinari.

Dopo il successo della manifestazione che ha visto protagonista l’Esercito Italiano con una grande esposizione e tante attività interattive per il pubblico, le porte di Euroma2 si aprono ad alcune delle maggiori istituzioni artistiche di Roma, in un programma affascinante che ha come filo conduttore la storia di tre paesi ricchi di cultura e tradizioni: la Francia, la Grecia e ovviamente l’Italia.
Si inizia sabato 9 marzo con una giornata ricca di appuntamenti: saranno inaugurate, infatti, ben due mostre. La prima, dal titolo “La femme à la page”, è dedicata alla moda e allo charme a Parigi a cavallo tra il 1800 e il 1900, quando la capitale francese dettava legge al resto del mondo in quanto a stile. La seconda è invece un sofisticato omaggio a un’icona greca, la divina Maria Callas, che sarà ricordata e celebrata attraverso i dipinti di Giovanni Truncellito riuniti nell’esposizione “Casta Diva”.
Alle 18 è poi previsto un appuntamento da non perdere, ovvero l’incontro con il celebre attore francese Philippe Leroy, che sarà a Euroma2 per presentare il libro autobiografico “Profumi” nel quale racconta, anche attraverso poesie e fotografie, la sua vita straordinaria e avventurosa.
La degna conclusione di questa giornata densa di appuntamenti sarà in musica. Alle 19, infatti, sarà possibile assistere al concerto di musica francese con l’Ensemble “Paris qui chante” e lo chansonnier Cesare Nissirio e allo spettacolo “Magie della danza”, con coreografie di Brunella Vidau (entrambi gli appuntamenti si replicheranno venerdì 15 marzo).
Domenica 10 marzo alle 19 i riflettori saranno puntati sulla nostra tradizione musicale, con il concerto piano e voce “Giardini di marzo”, che propone una fantasia di celebri canzoni italiane e che si ripeterà, sempre alle 19, anche nei pomeriggi di martedì 12 e giovedì 14.
Una delle eccellenze musicali del nostro paese, il Conservatorio di Musica Santa Cecilia, sarà poi protagonista con ben due concerti intitolati “Echi musicali”, in calendario per lunedì 11 marzo e mercoledì 13. Un’occasione unica per entrare in contatto con la musica di qualità e gli allievi più meritevoli di una delle istituzioni che più ci invidiano all’estero.
Sabato 16 sarà dedicato alla Grecia, attraverso la musica coinvolgente dell’Ensemble “Evi Evàn”, con il suo repertorio di musica rebetika, un caposaldo della tradizione popolare greca. Il concerto, che include una parte dedicata alla danza, è previsto per le 19 e sarà anticipato da una conversazione con Patrizio Nissirio, autore del libro “Ouzo amaro”.
La manifestazione si concluderà domenica 17 marzo sulle note dello strepitoso concerto lirico dell’Opera Del Monaco; una grande festa per chiudere in bellezza questa settimana che ha visto Euroma2 farsi ponte ideale tra diverse culture e alla quale tutti sono invitati!

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rif. Flaminia Persichetti
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