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giovedì, novembre 15, 2012

Roma: i giovani raccontano le periferie, con le webcam - Corriere Roma

Quadraro, Laurentino 38: i giovani raccontano le periferie, con le webcam - Corriere Roma

CONCORSO DEL COMUNE

Quadraro, Laurentino 38: i giovani raccontano le periferie, con le webcam

Sedici lavori in gara. Atmosfere pasoliniane nei girati dei documentari. Ne emerge un ritratto-verità che spiazza


Un fermo immagine dal video di Falbo
Un fermo immagine dal video di Falbo
ROMA - Telecamera alla mano, i giovani romani raccontano la Capitale. Quella vera, vissuta giorno dopo giorno in prima persona. E lo fanno con uno sguardo limpido e attento. C’è da imparare visionando i corti prodotti per il concorso «Filma il tuo quartiere», interessante iniziativa promossa dall’assessorato capitolino alla Scuola. In primo piano, le periferie e gli angoli meno noti di Roma.
Tre le sezioni in cui i registi in erba si sono cimentati: cortometraggio, video art, documentario. Tra le 16 pellicole presentate, ne sono state selezionate 9 da una giuria composta dal critico Marco Spagnoli, dal direttore de «L’Acchiappafilm», Massimo Mostacci, dal regista Marco Manetti e dal tecnico del montaggio, Marco Spoletini.
I frame del video su Laurentino 38 che raccontano in parallelo il quartiere (di A.Falbo)
I frame del video su Laurentino 38 che raccontano in parallelo il quartiere (di A.Falbo)
DAL QUADRARO A LAURENTINO 38 – Un’operazione di pasoliniana memoria, realizzata però con l’ausilio delle nuove tecnologie: webcam e montaggi veloci. Un po’ cinema, un po’ citizen journalism con un effetto verità che spiazza. È il caso del corto realizzato da Andrea Falbo, classe 1979, sulla storia (e i nodi irrisolti) del Laurentino 38, quartiere periferico tristemente noto per il degrado e i mai completati progetti di risanamento.
Attraverso l’uso intelligente dello split screen (lo schermo frazionato in diverse inquadrature) l’autore esplora il quartiere, illustrandone al tempo stesso luoghi e abitanti. «Si doveva chiamare Consorzio Cooperative Eur Ostiense il quartiere – dice il primo intervistato nel cortometraggio di Falbo – Invece ha preso il nome della particella catastale: Laurentino 38». Storia e storie si intrecciano: gli sfratti, i Ponti del Laurentino che dovevano ospitare negozi e uffici e, invece, sono diventati negli anni rifugio per disperati; gli abbattimenti.
Dal video di Falbo: una donna racconta il quartiere
Dal video di Falbo: una donna racconta il quartiere
«LA GENTE E’ TUTTA UGUALE» – «Il quartiere ha una brutta fama? – commenta una signora – Non è così, la gente è tutta uguale». Le zone di degrado, però, permangono e i mezzi pubblici latitano. «Ci si mette meno da Ostia al centro – sottolinea un’altro degli intervistati – che da casa mia alla stazione Laurentina». Attese lunghe, da 45 minuti (minimo) e più. «Non passano mai, eppoi li vedi due in sequenza: vuoti»: vero, alzi la mano chi non ha mai assistito a questa scena.
«Certo, col tempo, la situazione è migliorata». Andrea Falbo scherza: «Mamma, se dici male del Comune non mi fanno vincere». Tranquillo, Andrea, ironia e intelligenza bastano per presentare un bel lavoro. Se poi si aggiungono, anche, le rettifiche finali (simpatica strategia) il gioco è fatto. Rettifiche: «Sui Ponti del Laurentino, in effetti, qualche centro commerciale c’è. Il Comune qualcosa in effetti l’ha fatta, lentamente e magari non alla perfezione, ma le cose si muovono… In un modo o nell’altro (più spesso nell’altro)». Il finale: poetico. Guardare per credere.
Fermo immagine dal video di Del Vecchio e Latini sul quartiere del Quadraro
Fermo immagine dal video di Del Vecchio e Latini sul quartiere del Quadraro
PASSATO, PRESENTE – Flashback e attualità, si intrecciano invece nel video firmato dai giovanissimi Tommaso Del Vecchio e Giulia Latini. Due quadri narrativi distinti raccontano il Quadraro. Nel primo, si evocano i bombardamenti del 1943 e il rastrellamento del quartiere che culminò nella deportazione di 947 abitanti del Quadraro. Immagini lente e color seppia scandiscono la narrazione video: dai manifesti sulla «Giornata della Memoria» alla targa che ricorda i rastrellamenti, «perché non accada più». Poi, di colpo, il ritmo cambia. Nel presente, non c’è più tempo per la lentezza.
Graffiti su un muro del Quadaro (dal video di Del Vecchio/Latini)
Graffiti su un muro del Quadaro (dal video di Del Vecchio/Latini)
UN FUTURO DA COSTRUIRE – La città ha ritmi frenetici, la calma attiene alla dimensione dei ricordi. Ecco allora musica e stimoli visivi forti, clip rapide: dal Parco degli Acquedotti a Largo dei Quintili. Il nuovo Quadraro: metrò, ferrovie malridotte, libreria («che non c’è»), vecchi e nuovi cartelli («I pony girano qui»). Sono simboli scelti da chi sa leggere la città (per spiegarla a chi, invece, non la guarda davvero): il degrado perdura, il traffico attanaglia le strade perché i mezzi pubblici non funzionano come dovrebbero. E il futuro? Quello è ancora da creare; conoscere il presente aiuta a costruirne uno migliore.
Un fermo immagine dal video: fonte di acqua non potabile al Quadraro
Un fermo immagine dal video: fonte di acqua non potabile al Quadraro
GIOVANI & CREATIVITA’ – Ne abbiamo citati due, ma i cortometraggi sono tutti di valore. E meriterebbero, comunque, un premio. Potete guardarli, in anteprima, su Corriere.it. Soddisfatta l’assessore alla Scuola, Laura Marsilio, fautrice dell'iniziativa: «Si tratta di un’ulteriore occasione – sottolinea – per promuovere ed incentivare il protagonismo giovanile. Sono, infatti, convinta che l’entusiasmo e le idee dei ragazzi rappresentino un patrimonio per la città e una grande risorsa per il nostro futuro». La visione dei cortometraggi è consigliata ad un «pubblico di amministratori».
Simona De Santis
29 novembre 2010(ultima modifica: 02 dicembre 2010)© RIPRODUZIONE RISERVATA

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