ARTE E CREATIVITA'

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venerdì, gennaio 16, 2015

IL SEGRETO DI ITALIA. Un film che sarà troppo difficile, se non impossibile, vedere

Dalla pagina ufficiale di Simone Cristicchi ho raccolto questo post e lo ripropongo qui sul mio blog di arti. 
La questione che pone è estremamente interessante per chi come me non si accontenta della Storia o delle storie ufficiali del mio Paese, che ha necessità di conoscere fino in fondo le verità, ormai cristallizzate, magari scomode, magari contrastanti con esse, di ciò che hanno vissuto davvero le persone che mi/ci hanno preceduto in questi territori. 

Si può apprezzare o meno la qualità di un film solo vedendolo e io non l'ho visto, ma se la reazione dei più alla pellicola in questione è del genere descritto dal regista Belluco e reperibile attraverso i link qui sotto, è evidente che la si vuole giudicare più che per la qualità tecnico/artistica, per la storia narrata, di cui non si vuole ammettere la veridicità così come narrata, perché in assoluto contrasto con ciò che si conosce "da sempre" come vero e sacrosanto.  
E questo mi riporta in luce un sacco degli interrogativi che già quando ero molto giovane mi ponevo di fronte alla Storia ufficiale, ai suoi personaggi e gruppi rappresentati sempre, quasi ossessivamente, o come assolutamente buoni o totalmente e irrimediabilmente cattivi. 

La incongruità di tali rappresentazioni non ha mai smesso di inquietarmi con la sua assenza di logica umanamente credibile ed è proprio quello che mi ha spinto a cercare di documentarmi oltre i sacri testi nel racconto delle persone che quelle storie, magari accanto, le avevano però vissute sulla loro pelle viva, con le emozioni e i sentimenti che ne avevano certo conservato, magari nella cerchia delle persone più vicine o addirittura nel silenzio della propria coscienza. 

Mi son riconosciuta nella parole qui sotto di Simone Cristicchi, anche lui come me in lotta contro pregiudizi così profondamente radicati nella coscienza collettiva da esser considerati ormai più veri della verità effettuale, scomoda ma obbiettivamente e interamente Storica.

 E raccogliendo il suo invito PASSO PAROLA  e invito a fare altrettanto!
AMg

"Non ho visto questo film, ma quello che è successo al regista Antonello Belluco e al suo "Il Segreto d'Italia", non mi stupisce più di tanto. Il film racconta una vicenda terribile accaduta in tempo di pace: l'eccidio di Codevigo, ad opera di brigate partigiane.
Non voglio entrare nel merito delle polemiche che questi argomenti portano con sé, ma ricordo bene cosa successe prima e in seguito al debutto del mio spettacolo teatrale "Magazzino 18". Purtroppo, con il coraggioso lavoro di Belluco, trovo molte similitudini: pregiudizi, censure, critiche ideologiche, insulti. Per fortuna, esiste una forma di promozione che nessuno può censurare. Si chiama "passaparola". E allora…in bocca al lupo Antonello, e coraggio!"

Simone Cristicchi




Ecco il comunicato stampa del regista:

Sul film “Il Segreto di Italia” di cui sono regista, come su tutto, ciascuno è libero di dire la sua. Deve essere chiaro però che, un giudizio che possa vantare credito in merito ad un lavoro cinematografico deve provenire esclusivamente dai due soggetti che sono titolati a rilasciarlo.

Il primo sono i critici cinematografici. Questi hanno per lo più taciuto, ovviamente tengono famiglia: il film non è politicamente corretto o meglio… potremmo dire non è allineato con settanta anni di vulgata storica fatta solo di buoni e cattivi su cui si sono arroccati i poteri forti nel nostro Paese.

Il secondo soggetto è il pubblico il quale, per la terza settimana, sta riempiendo l’unico cinema nel quale IL SEGRETO DI ITALIA è attualmente programmato: The Space Cinema di Limena di Padova.


Questi sono i fatti. Se due esponenti padovani dell’Associazione Nazionale Partigiani, scrivono che è un film “brutto e dilettantesco” il giudizio, io dico, non ha valore artistico ma solo politico; e se i giornalisti conformisti riprendendo questi giudizi e pontificano che le distribuzioni non lo vogliono per tale motivo, ingannano l’opinione pubblica come hanno sempre fatto per settanta anni e ancora fanno, per difendere un sistema.
La verità è che per andare nelle sale cinematografiche a dicembre ci vuole un portafoglio colmo di soldi da anticipare alle distribuzioni, soldi che Il Segreto di Italia non ha.

Questa è l’Italia, un Paese dove dalla fine dell’ultima guerra si è nascosto un eccidio efferato di uomini e donne e se qualcuno ne parla, facendo un film, quell’opera è già una “schifezza”.
E se più di 3000 persone che lo hanno già visto lo hanno giudicato eccellente? Allora sono tutti di Forza Nuova e di Casa Pound.

In questo paese registi del “sistema”, spendono, certo non di tasca propria, milioni e decine di milioni di euro per fare un film. Il Segreto di Italia ha avuto venticinquemila euro dalla Regione Veneto, il resto, per arrivare complessivamente a meno di duecentocinquantamila euro, è arrivato dalla generosità di contributi privati.

Se i critici tacciono il pubblico apprezza.

Esponenti dell’ANPI, per lo più oramai costituita da “partigiani” nati a guerra finita, ma che sopravvivono grazie a una montagna di soldi succhiata dalle nostre tasse, denigrino pure il mio film. Io ho parlato di argomenti dei quali ci voleva coraggio a parlare, l’ho fatto con il cuore e senza budget in tasca, mentre a sparare sentenze a spese dello Stato sono capaci tutti.

Il film ci è stato richiesto in varie città per gennaio. E’ una lenta macchia d’olio che arriverà ovunque. Abbiate pazienza e aiutateci nelle vostre zone proponendolo agli esercenti.
Ad aprile/maggio uscirà il Dvd, il libro sul percorso del film e il cd della colonna sonora.


Stiamo lavorando perché questo progetto di verità continui: “ROSSO ISTRIA” è la sceneggiatura che andremo a realizzare il prossimo anno, salvo impedimenti, per parlare delle foibe.
Lavoriamo perché sia riconosciuta la verità e su questa progettare il senso di identità, unità e pace che caratterizza un popolo come il nostro.
Buon Natale a tutti voi!

Antonello Belluco

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